giovedì 14 maggio 2009

"RiFleSSioNi"

Ho sempre e volutamente evitato ogni argomentazione relativa alla mia sfera erotica per più e diversi motivi, pur non nascondendo affatto la intensa attività sessuale che ha riempito quella porzione di vita compresa tra i miei 15 ed i miei 40 anni (circa?). Per la verità non potrei dire che prima del compimento del mio 15esimo anno d'età non vi sia stata una discreta occupazione erotica con soggetti sessualmente più preparati, ma tendo a scandire i tempi a partire dalla perdita (pur non considerandola tale, ma anzi un vero arricchimento) della mia verginità. Le ragioni di un così ricco carnet di corpi sono indubbiamente molteplici, non ultima quella della mera soddisfazione di mie curiosità di natura non tanto fisica quanto piuttosto psichica ed intellettuale, nonchè una sorta di sperimentazione su me stesso delle più diverse e variegate situazioni. Fare sesso per me non è un modo per trarre un piacere fisico, che peraltro di rado ho provato, ma principalmente per conoscere e per una "cosa" che non so definire e che riguarda un certo concetto di energia che ho costantemente bisogno di assumere altrove. Forse è anche per questo che spesso ho donato il mio corpo a donne che non mi piacevano affatto, ben conscio del loro non piacermi. In tutto questo baillamme di odori ed occhi, molti di quelli oggi non sono in grado di ricordare, ho, tuttavia, voluto, per un mio vezzo, mantenere qualcosa di me assolutamente integro e vergine. Come è naturale che sia, negli anni il mio erotismo è mutato, sia per la normale evoluzione della crescita, sia per quella intensa attività che ha riempito molti dei campi vuoti, rendendo sempre più necessario un concatenarsi di elementi e situazioni tale da far sfrigolare quella porzione di cervello che ha a che fare con l'eros. Così, spesso, mi accade che tutto ciò che sia "sessuale" mi lasci del tutto indifferente, sia quando quel "ciò" sessuale si spieghi intorno a me, sia quando mi tocchi in maniera diretta. Se non fosse azzardato ed improprio, potrei affermare che il sesso non mi interessa. Al contrario, capita che situazioni, accadimenti, a volte un mero insieme di parole, circostanze distanti, tutte assolutamente estranee alla sfera sessuale, possano essere in grado di far girare le rotelle della mia testa ad una velocità tale da rendere il mio sesso incontrovertibilmente e fisicamente eccitato. Posso eccitarmi in momenti, luoghi, e circostanze assolutamente impensabili. Ed ovviamente c'è spesso un soggetto, di norma inconsapevole, quando non addirittura totalmente privo di contatto con il sottoscritto, che per qualcosa che fà o che dice, può azionare quelle medesime rotelle. Talvolta può trattarsi anche di un mero oggetto. Ma in genere, in quel caso, si tratta di arte. Quasi sempre, se non per necessità, causa la totale mancanza di possibilità di conoscenza, per mia scelta non comunico in alcun modo l'effetto provocatomi dal soggetto con quella particolare azione o con quelle parole, perchè è fondamentale per me, che l'azione stessa sia spontanea e non ricercata, se non spesso anche inconsapevole. E' anche questo uno dei motivi per cui non scriverò mai ciò che realmente ed eroticamente desidero. Tempo fa una donna, cui confidavo certi miei desideri irrealizzati ed irrealizzabili, certa della sua comprensione, mi disse che un particolare tipo di erotismo, quasi puramente "intellettuale", altro non è che una estremizzazione del sentire borghese. Per un certo periodo ho concordato con lei. Ma poi ho rammentato una serie di cose che facevo da bambino, molto piccolo, troppo perchè quelle potessero essere definite "pensiero borghese", ed ho ritenuto che sicuramente c'è un insieme di cause che, nel loro mescolarsi, danno vita alla sfera erotica di un individuo. L'unica cosa che so è che, in questa parte di vita, io non voglio, non accetto e non mi accontento di nulla che non sia in grado di suscitare quelle sensazioni che sono il mio attuale eros.



































































































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