giovedì 24 luglio 2008

GeNeTiCa "AsCeSa di uNa SpeCie in Via di EsTinZioNe"

L'ingegneria genetica è sostanzialmente un bluff: non solo nociva, ma addirittura inutile, prodotto della malafede della grande industria. È questa la posizione espressa da Mae-Wan Ho, una nota e stimata ricercatrice britannica, vicina alle Ong e alle esperienze del popolo di Seattle, nel suo libro "Ingegneria genetica" uscito nel 1998 .In nome di questa convinzione, l'autrice rinnega il determinismo genetico, la mentalità che legittima e sostiene l'ingegneria genetica, "un insieme di tecniche atte a modificare e ricombinare geni provenienti da diversi organismi e si discosta completamente dalle tecniche tradizionali perché crea nuove combinazioni di geni, o geni ricombinanti, che non esistono in natura". L'idea che gli organismi siano determinati solo dalla loro costituzione genetica, è semplicemente scorretta. Il determinismo genetico sostiene, essenzialmente, "che i principali problemi del mondo possano essere risolti identificando e manipolando i geni, poiché i geni determinano le caratteristiche degli organismi". Alla base di questa concezione sono la teoria darwiniana dell'evoluzione e la teoria genetica dell'ereditarietà. Ma, afferma la Ho, il determinismo genetico ha fallito la prova di realtà, secondo i suoi stessi principi scientifici. Infatti, non solo ogni gene esiste in molteplici varianti, ma "una delle principali funzioni dei geni è quella di codificare le migliaia di enzimi che catalizzano le migliaia di reazioni chimiche dell'organismo che forniscono l'energia che ci consente di vivere. Nessun enzima (e nessun gene) lavora da solo". Questo significa che lo stesso gene avrà effetti diversi da individuo a individuo e che la scienza è profondamente in errore quando assume che un individuo sia "interamente determinato dal suo corredo genetico", e che il corredo genetico delle cellule adulte rimanga inalterato. Senza trascurare il fatto che la clonazione umana - al di là degli interrogativi scientifici e etico-politici - provoca - almeno a livello istintivo - due reazioni opposte e complementari nell'individuo: un senso di estraniazione, di paura, di ribrezzo in un certo senso fisico rispetto alla violazione e allo sconvolgimento di alcuni parametri indiscutibili - o presunti tali - della vita umana; e un'ebbrezza superomistica, un rigurgito di immortalità, la presa di coscienza che l'abbattimento di alcune barriere potrebbe essere nient'altro che una tappa come altre della storia e del progresso. Per semplificarne il concetto e per concordare su quanto affermato dalla HO, con le seguenti foto voglio dimostrarvi che quando una Specie è geneticamente manipolata, è certamente destinata ad alterazione, altresì credo, in contrapposizione a certe nozioni non comprovate dalla stessa Dr.ssa Ho, che tale SPECIE potrebbe cmq divenire PREDOMINANTE con l'uso della genetica.






















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