Credo che nel dar vita ad un'opera non necessariamente bisogna attenersi a delle regole precise. Un blog è espressione interiore, è esposizione di un pensiero quotidiano, è narrare concetti a noi cari....ma è anche una trasposizione di una devianza mentale che spesso nel percorso giornaliero regredisce silenziandosi, dove risulta evidente quel senso di ansia e precarietà, la soffocante claustrofobia di metter in luce gli status degenerativi interiori. La devianza si riferisce ad una condotta che rappresenta una violazione delle norme, stabilite da una data società o gruppo, ossia il rifiuto di attenersi alle norme sociali predominanti. Il concetto di devianza, pertanto, ha significato solo se si parla di una situazione sociale in cui esiste un certo grado di consenso in merito a quelle che dovrebbero essere le regole della vita sociale: più il contesto è stabile, più attendibili sono le designazioni di devianza. In un periodo di grandi cambiamenti sociali, le aspettative diventano incerte e sono private della forza del consenso. Di conseguenza la gente non riesce a distinguere ciò che è normale da ciò che non lo è. Una maniera per classificare le azioni umane è quella di vederle secondo la loro conformità alle norme. In ogni caso la distinzione non appare così rigida, in quanto ci sono delle norme che lasciano spazio all'esercizio della discrezionalità o dell'inclinazione individuale, per cui, spesso si verifica consapevolmente o inconsapevolmente un abuso ed un esercizio illegittimo di tale discrezionalità: ossia ci sono sempre delle tentazioni per evitare di fare il proprio dovere, per svincolare o violare gli accordi, quindi di dare meno di quanto ci si aspetta da noi, pertanto ciascuna norma ha una sua potenzialità di deviazione. Approcciandoci alla scuola psicoanalitica, troviamo in essa che l'equipaggiamento originario di tutti i membri della nostra specie comprende un insieme di energie, aggressiva e distruttiva che già esiste e non si apprende. L'impulso vuole raggiungere la soddisfazione e non si ferma a pensare. Se siamo socializzati con successo apprendiamo a controllare gli impulsi dell'io. Questi controlli sono l'EGO, che è la capacità di considerare la realtà, di soffrire, di pensare; e il SUPER-EGO che è la coscienza. Fra lacune del controllo vi è il mancato sviluppo del Super-Ego che è dovuto ad un mancato adattamento infantile il quale genera un tipo di persone prive di senso morale e un tipo di personalità psicopatica. Le personalità psicopatiche possono essere intelligenti, affascinanti e affabili; oppure torbide, inette e sempre in imbarazzo. La colpa, la comprensione e l'interesse umano verso l'altro non fanno parte del loro comportamento, benché alcuni possono simulare bene questi sentimenti. Concludendo miei cari, ognuno di noi nasconde dentro se un lato oscuro ed un'anima diversa, qualcosa di cui aver paura.

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